Secondo uno studio apparso nel 2019 sul Journal of Anxiety Disorders ad opera di Carl e colleghi, appare come esporsi ad una situazione spaventosa in realtà virtuale abbia gli stessi effetti rispetto a farlo nella vita reale, ma con una serie di vantaggi.
Le situazioni riprodotte in realtà virtuale sono più facilmente disponibili: pensa ad esempio alla paura di guidare sotto la pioggia, non piove tutti i giorni e un programma di esposizione classica può richiedere molto tempo affinchè si verifichino le condizioni adatte.
Si può scegliere in maniera molto precisa il tipo di ambiente e le difficoltà da incontrare lungo la strada, in questo modo si può procedere gradualmente, partendo da situazioni con minimo stress fino ad arrivare a quelle più difficili.
Le reazioni fobiche, almeno all'inizio di un percorso di psicoterapia, possono mettere effettivamente in pericolo chi guida, una esposizione graduale virtuale ci consente di svolgere i primi test in un ambiente sicuro, che verrà gradualmente integrato con esposizioni in ambiente reale.